...sonhar para voar

mercoledì, aprile 26, 2006

Dieghito alla Maratona di Padova









Era ormai da più di due anni che Diego Sportelli non partecipava ad un campionato italiano: l’ultima prestazione è datata 8 febbraio 2004, a Villa Pamphili, Roma, ai Campionati italiani di società di cross, dove il nostro Diego ha percorso 12 lunghissimi chilometri di fango, salite e sangue.



Dopo quella terribile esperienza, ha ben deciso di non farsi più vedere per un po’ di tempo al campo e al riguardo sono girate diverse voci: la maggior parte della gente pensò che dopo aver passato dei mesi a medicarsi le vesciche, non avesse certo intenzione di riprovare sensazioni simili, i più comprensivi lo hanno difeso dicendo che il troppo lavoro e la lontananza da casa erano le principali cause della mancanza di tempo libero e della sua conseguente assenza dagli allenamenti, altri ancora farfugliavano e borbottavano incomprensibilmente qualcosa, riguardo ad una certa Daniela…



Ecco però che, contro ogni aspettativa, “il ragazzo con la Fiesta rossa” è tornato a dare spettacolo a grandi livelli, il 23 aprile 2006 a Padova ai Campionati italiani di maratona.



I problemi, come ci si poteva aspettare, sono incominciati da subito: dopo aver raggiunto alle 6:00 del mattino (quando era già sveglio da quasi tre ore), la località dove avrebbe preso il via la maratona, Diego, grazie alla grossolana precisione delle informazioni ricevute dai cittadini incontrati (anche se è più naturale pensare che lo prendessero per il culo), ha girovagato invano per quasi un’ora alla ricerca del punto di partenza, assieme alla fidanzata ed a Giacomo Landi, che si sarebbero, poi, prestati ad accompagnarlo durante la gara sulle loro biciclette.



Arrivato finalmente allo start, Diego, senza perdersi d’animo, si è coraggiosamente gettato nella mischia ad un ritmo fin troppo buono; al 15º km ha cominciato a rifornirsi di integratori energetici (assunti, di lì in poi, ogni 5 km), con una corsa abbastanza sciolta ed un ritmo ancora buono.



Per altri 10 km la situazione non è cambiata, anzi al 25º km Diego ha ben valutato la situazione: aveva già superato la metà del percorso, i peace-maker delle 3ore erano nettamente distaccati, le energie non mancavano e come se non bastasse quel simpaticone di Giacomo lo ha avvertito che mancava poco per andare a raggiungere Claudio Cavalli (esperto fondista, ex-corridore dell’Atletica Imola); ora…noi non sappiamo né vogliamo sapere se avesse intuito che Jack scherzasse, ma in ogni modo, “Dieguito” ha deciso che non vi erano motivi validi per non aumentare, anche se di poco, il ritmo.



30º/35º km: Diego Armando Maradona (il fenomeno), si accorge di avere fatto una cappella enorme; Jack ha notato la sua corsa molto contratta, soprattutto per quanto riguarda il busto e le braccia, gli ha suggerito così di rilassarle un poco, lui lo fa e cosa succede? A causa della proprietà transitiva è colpito da tremendi crampi alle gambe, i quali lo hanno accompagnato cortesemente fino all’arrivo.



Nel frattempo, quella stessa mattina, Lorenzo Zuffa e Samuele Scardovi (amici) decidono di fare una sorpresa al neo-maratoneta, andando a tifarlo nella parte conclusiva della gara; trovato l’arrivo della corsa, che i primi corridori hanno ormai già attraversato da diverso tempo, i due cominciano a percorrere a ritroso il tracciato, in modo da farsi incontro al loro eroe; dopo diversi minuti, seduti al tavolino di un bar verso il 41º km, con cappuccino e cornetto alla mano, per ingannare il tempo, ecco spuntare una sottospecie di zombie, spaesato e confuso con le sembianze di Diego, è lui! E’ moribondo e sul suo viso è ben visibile una smorfia di dolore atroce; Lorenzo e Samuele capiscono che è proprio in quel momento che ha bisogno di tutto il loro sostegno, così iniziano ad inneggiarlo a squarciagola seguiti dal resto del pubblico circostante, preso anch’esso dalla compassione per quella povera creatura.



Diego passa, sente le grida, la sua smorfia si trasforma in un sorriso e li vide, si! Li vede, non Lorenzo e Samuele, ma Gesù Cristo e S.Pietro, non con in mano un cornetto, ma con le chiavi del paradiso. Si! E’ felice ed ha capito che la sofferenza sta per terminare e giunto sotto il traguardo non può fare altro che stamparsi al suolo come un francobollo.



Fortunatamente una gentile infermiera di 115kg lo ha schiaffato su una barella per poi portarlo nella zona massaggi, dove Mr.Crampo 2006 ha fatto sentire le sue grida per tutta piazza S.Antonio, il quale lo salutava sorridendo dalla cima della chiesa dicendo:



«Diego Sportelli si è classificato 320º alla maratona di S.Antonio, impiegando 3 ore 9 minuti e 49 secondi… la pena è finita, andate in pace!»



«Amen.»